"era l'uomo che forse ha fatto di più per strappare la cultura italiana all'accademia e alla retorica".
Oreste Del Buono
I Fumetti e il Politecnico
I fumetti per lo scrittore erano una forma di narrazione, con delle chiavi letterarie, costituite da ritmi e livelli di scrittura uniche, capaci di raccontare un mondo poetico. I comics considerati di qualità per l'intellettuale siciliano costituivano una forma di scrittura con la S maiuscola pertanto dovevano essere conosciuti e diffusi. Umberto Eco lo intervistò insieme a Oreste Del Buono, compagno d'avventura nel "Politecnico", per molti anni direttore della rivista Linus, nel primo numero di questa nuova pubblicazione che nobilitò i fumetti e li inserì nel circuito della letteratura cosiddetta alta ( "Linus", numero 1, aprile 1965).
Insieme ai Peanuts, come Vittorini ricordò nel corso di un'intervista del 1964, i suoi fumetti preferiti erano i preistorici "B.C." di Hart, Krazy Kat di Herriman e Bernard Mergendeiler di Jules Feiffer. L'interesse di Vittorini verso la letteratura disegnata, il mondo dei comics e dei cartoons si manifesterà solo nell'autunno del 1945 sulle pagine del " Politecnico". Il Politecnico è stata una rivista di politica e cultura fondata da Elio Vittorini, pubblicata a Milano dal 29 settembre 1945 al dicembre 1947. La periodicità fu dapprima settimanale; dal n. 29 la pubblicazione divenne mensile, e poi irregolare, con il sottotitolo "rivista di cultura contemporanea".
Nel numero 4 del "Politecnico" si trova una vignetta con Supertopolino, nella quarta pagina, con una didascalia illuminante e interessante che rivela l'impronta vittoriniana:
"gli uomini hanno inventato il superuomo. E Walt Disney ha inventato dopo Topolino, il Super-topolino. E Super-topolino è nemico di Topolino come il superuomo è nemico dell'uomo. Quello nella favola del cartone animato, come questo nella vita". Infine nel Politecnico mensile, del luglio-agosto del 1946 , in lingua originale e con i balloons, ecco spuntar fuori ben sette strisce delle avventure di Popeye (Braccio di Ferro).
Elio Vittorini con la sperimentazione di comics e del racconto per immagini sul "Politecnico" anticipa nettamente l'interesse verso i fumetti della "cultura alta" e mostra il suo coraggio di libero sperimentatore di cultura, in tutte le sue forme.
Oreste Del Buono, Sul fumetto, Bologna, Comma22, 2014
Giulio Giorello, La filosofia di Topolino, Parma, Guanda, 2013
Will Eisner, L' arte del fumetto: regole, tecniche e segreti dei grandi disegnatori, Milano, BUR, 2010
Annalisa Stancanelli, Vittorini e i balloons. I fumetti del «Politecnico», Acireale, Bonanno Editore, 2008
Umberto Eco, Apocalittici e integrati, Milano, Tascabili Bompiani, 2005
Elzie Chrisler Segar, Braccio di Ferro in Per un pugno di spinaci: le mitiche storie degli anni '30, Milano, IF, 2002
Charles Schulz, Il libro d'oro dei Peanuts: l'arte e la storia del fumetto più amato del mondo, Milano, Baldini & Castoldi, 2000
Elio Vittorini, Opere di Elio Vittorini, Torino, Einaudi, 1997
Daniele Barbieri, I linguaggi del fumetto, Milano, Bompiani, 1995
Barbara Radice, Ettore Sottsass, Milano, Electa, 1993
Elio Vittorini, Gli anni del Politecnico: lettere 1945-1951, Torino, Einaudi, 1977
Elio Vittorini, Il Politecnico, Torino, Einaudi, 1975
Johnny Hart, Le grandi cronache di B.C., Milano, Mondadori, 1975
George Herriman, Krazy Kat, New York, Madison Square Press, 1969
Jules Feiffer, Il trapianto del trauma: vita privata di Bernard Mergendeiler, Milano, Bompiani, 1968